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“Due stanzette tutte per me”

Luogo e orari d’apertura

Piazza Baracca 24, Lugo (Ra) dal 15 novembre al 14 dicembre 2025

Orari di visita: giov. e ven. ore 16-18 | sab. e dom. ore 10-12 e 16-18

La mostra é ad accesso libero. Per info 0545 299105 oppure scrivendo a museobaracca@comune.lugo.ra.it

Locandina della Mostra Marilena Benini.
Mostra a cura di Massimiliano Fabbri
Vista assonometrica dello spazio espositivo.

LEGENDA:

Spazio comune: “Una rosa é una rosa é una rosa”  ricamo in cotone su cotone, 23×32 cm, (incorniciato in plexiglass 30x40c.a.), 2024

In basso c’è un piccolo cavallo rampante, in alto “teneri bottoni” rosa e la traduzione del famoso verso di Gertrude Stein “A Rose is a Rose is a Rose”.

1. “Accademia del Disagio” ricamo in cotone su cotone, 84×44 cm, 2025

“L’Accademia del Disagio” esiste a Faenza (la citazione é di H.B.A.) e, secondo me, accomuna quegli artisti che amano giocare, si costruiscono i giocattoli e ci giocano. Questo ricamo lo si può considerare un paliotto dedicato ai surfisti del disagio. La pratica artistica é terapia non malattia.

2. “Covid di merda…” ricamo in cotone su cotone, 64×43 cm, 2020/2023

Iniziato durante il lock-down e finito nel 2023. Il ricamo è un’arte femminile domestica e, in un certo senso “addomesticante”, ma da anni é usato come medium per sovvertire le aspettative legate all’appartenenza ad un genere, sia al maschile che al femminile.

3. “Stupore #1” matite colorate e pennarelli su carta, 8×13 cm c.a., 2024 

Lo spunto è stato partecipare ad una mostra con asta di beneficenza finale per una raccolta fondi pro-alluvionati a Traversara (Ra): un volto in primissimo piano davanti alla città alluvionata per una fisiognomica del sentimento del sublime. L’occhio confuso e lucido, la smorfia della bocca si adattano ad una rappresentazione dell’incredulità.

4. “Remore” ricamo in cotone su cotone, 25×31 cm, 2025

La scenetta è ripresa da un antico ricamo con alcune modifiche come la freccia che dall’occhio va a conficcarsi nel cuore. Lo spunto letterario e il testo ricamato sotto alla coppia è liberamente tratto dal Roman de la Rose di Guillaume de Lorris (verso 1691). La freccia scagliata da Amore penetra nell’occhio e giunge fino al cuore; la sua punta, chiamata Beltà, ivi resta conficcata anche quando, dopo aver tirato con forza, si estrae la freccia dall’occhio.

5. “Spirito Santo” collage matite colorate pennarelli e china, 50×40 cm, 2024

La colomba dello spirito Santo può essere nera.

6. “Giudizio universale minimo” collage, matite colorate, pennarelli e china su carta, 53×38 cm, 2023 (4 opere della serie)

I disegni sono composti su tre fasce, sul modello iconografico del Giudizio Universale.

7. “Omaggio a Germano Sartelli” ready-made rettificato, dimensioni variabili, 2025

Azione site-specific dedicata all’artista e ad Aracne (che le osservatrici più attente vedranno aggirarsi per le sale), protettrice delle tessitrici e delle ricamatrici

8. “Paralipomeni alle storie di San Girolamo dipinte da Cesare Pronti per l’oratorio dei padri agostiniani in Rimini” matite colorate su carta, 79×24 cm ciascuno (serie di 6 disegni), 2023

Alcuni possibili momenti della vita del Santo e delle creature angeliche che lo attorniano trascurati dalla letteratura: l’improbabile apparizione di Desmond Dekker, momenti di estasi, tuffi, noia, bisticci, invidie, …

9. “Due stanzette tutte per me” modello 3D dello spazio espositivo in PLA, 6x18x10,5 cm, 2025

Modellino 3D “scolastico” che riproduce lo spazio della mostra e introduce alla stanzetta che, delle due, é la più scolastica.

10. “Stupore #2” matite colorate e pennarelli su carta, 8×13 cm c.a., 2024 

Vedi “Stupore #1”

11. “Gabbia”  ricamo in cotone su cotone, 28×17,5 cm (incorniciato in plexiglass 33×24 cm), 2012

Un uccellino guarda una gabbietta per uccelli con la porticina aperta.

12. “Tavola dei cuori”  ricamo in cotone su cotone, 28×17,5 cm (incorniciato in plexiglass) 34×24 cm, 2012

Ricamo della serie “Tavola dei cuori” che raccoglie esempi di decori a punto croce a forma di cuore trafitto oppure in fiore.

13. “54 variazioni sul motivo geometrico a girasole” china, pennarelli e matite colorate, 288×297 cm, 2023/2025

Istruzioni:

Data la suddivisione del cerchio in 32 settori circolari equivalenti si tracciano altri 7 cerchi concentrici procedendo dalla circonferenza più esterna verso il centro.

Dalla prima circonferenza, di raggio 15 cm, quella più esterna, si riporta col compasso la misura dell’arco pari ad 1/32 del perimentro su un raggio trovando un punto che determina il raggio della seconda circonferenza e così via fino a completare le 8 corone circolari. In ciascun settore di corona si tracciano le diagonali. Da questo schema di base si traggono molti motivi decorativi simmetrici sempre diversi per forma e/o per colore. L’esercizio stimola la creatività, l’introspezione, la pace.

14. “49 motivi geometrici” china, pennarelli e matite colorate, 294×207,9 cm, 2023/2025

Esercizi di simmetria radiale partendo da una circonferenza di raggio 14 cm circa divisa in parti uguali. Unendo man mano i punti trovati si rivela una struttura geometrica sulla quale si operano delle scelte formali seguendo un’idea di bello e di equilibrio. Un esercizio quotidiano.

AFROPUNK

“Libro ad uso di suor …”

Il terzo sabato e domenica di ogni mese a Ravenna c’è un mercatino dell’antiquariato. Sbircio tra i libri, quelli più vecchi, rilegati e con le coperte ricoperte di carta-colla. Che cosa si leggeva uno o due secoli fa? Scopro un “Storia della chiesa dalle origini”, sul risguardo color avorio, c’è scritto con cura, come se fosse un esercizio di calligrafia, elegante ma senza svolazzi: “Libro ad uso di suor Anna…”. Quanto pudore: il libro suor Anna non lo possiede, non può possederlo, sarebbe troppo! Però lei vuole lo stesso che abbia impresso il suo nome sopra, anche se é solo “per uso”.

Chiudo il libro, non oso toccare oltre.

Passa un mese e il libro è ancora lì: “Storia generale della chiesa cristiana” , Cesena, 1794. Belli i libri antichi, con le lettere impresse sulla carta che lasciano incisa la pagina. L’autore è un misterioso Mons. PASTORINI di cui

“molti ne fecero accurate ricerche per tutta la gran-Brettagna, nè venne fatto ad alcuno di rinvenirlo neppure fra le tombe”

perché il libro originale è stato scritto in lingua inglese e qui tradotto in italiano dal francese. Si tratta di un’accurata analisi dei capitoli dell’Apocalisse di Giovanni che, in chiave profetica, descriverebbero la storia della Chiesa.

Ero a Ravenna e avevo appena assistito alla conferenza di David B. su “Il grande male”: esperienza straordinaria per diversi motivi, coronata da un mio straordinario atto di coraggio: avergli fatto un po’ di “stupide” domande davanti ai suoi disegni strepitosi, ricevendo in cambio due strette di mano: la sua e quella di suo figlio.

Ed ecco spiegato, per caso, mettendo insieme i pezzi, il titolo del libro di ” graphic dreams novels” (comprato senza indugio per l’autografo-ricordo del maestro David B.) che mi era parso bello ma un po’ oscuro: “Il cavallo pallido”.

Lo spiego dalla A di apocalisse alla S di sogni, di suora, di sincronicità, passando per B di B., la C di Cinzia ma anche di Coconino, la D di David e di disegnare. Poi c’è la E di elefante, F di Fortunata (lo sono stata), G di Giovanni (santo autore dell’Apocalisse), H di Hellas, I di incontro, J…, K…, L di luna. M come magia (gli eventi sincronici hanno del magico!), N come notte, O per onirico, P di Pastorini ma anche di Patmos (luogo in Grecia dove Giovanni ebbe la rivelazione apocalittica), Q come quarto (sigillo), R come rivelazione…

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La vuoi vedere Traversara d’oro?

Questi disegni sono stati ispirati all’alluvione accaduta a Traversara (frazione di Bagnacavallo, provincia Ravenna) ed alcuni esposti alla mostra “Chiamata a Raccolta” a cura di Lucia Baldini e Margherita Tedaldi.

Il titolo della serie è nato insieme ai disegni dopo aver letto il racconto surreale di Bohumil Hrabal intitolato “Vuol vedere Praga d’oro?”

In breve, ho pensato ai cercatori d’oro che setacciano le acque dei fiumi in cerca del prezioso metallo ed ho immaginato che l’enorme travaso del fiume Lamone che, rotto l’argine proprio in corrispondenza del centro di quel piccolo paese e sommergendo di acqua fangosa tutto, avesse forse portato con sé anche una certa quantità d’oro talmente fine da non potersi vedere, ma reale.

Il titolo voleva essere di buon auspicio perché la mostra delle opere donate, terminando con un’asta di beneficenza, avrebbe potuto portare un piccolo ma reale contributo economico, un gesto concreto di solidarietà, ad alcune vittime dell’alluvione.

“Stupore #1”, matite colorate e pennarello su carta, 8 x 13 cm, 2024

Opera venduta all’asta di Traversara, 40 X 50 cm, matite colorate su carta, 2025

Opera venduta all’asta di Traversara, 13 X 8 cm, matite colorate su carta, 2025

Link alla pagina del progetto “chiamata a raccolta”

Dittici inviati a Londra a Giulia Ricci (dicembre 2025). Matite colorate e pennarelli su carta, 8 x 26 cm c.a, 2024

“Stupore #2” Particolare con riflesso di altri disegni esposti alla mostra “Due stanzette tutte per me”, Lugo, 2025.

Nicola Dinoia, pittore


NDN ha dipinto per anni valli aride e desolate; catene montuose che incorniciano enigmatiche discariche in cui riconosciamo i simboli di quello che è passato alla storia come boom economico (lavatrici, automobili,…) e abitate da fieri e solitari animali un po’ domestici e un po’ selvatici, mandati al confino dalla civiltà insieme alle vecchie macchine inutilizzate.
Ora la nuova serie di dipinti è ambientata in uno spazio più ristretto, forse domestico, intimo e che ci chiama alla contemplazione dei dettagli. Il genere non è più quindi il paesaggio ma la natura morta, ma non è certo che si tratti di natura e nemmeno che sia morta. Riconosciamo la forma del sasso, o del concio di pietra scura tagliato in modo rustico. Questo sasso funge da “anima” (nb: “anima” si dice, in Romagna, il nocciolo del frutto) poiché attorno ad esso cresce una polpa aliena, eterogenea, fatta di gelatinose glasse luccicanti che trasudano e colano; globi oblunghi vitrei che penzolano riflettendo un ignoto spazio circostante; lunghe code di pelliccia; grigie gommose placche untuose come plastilina lisciata.

Le composizioni sono centrali ma non esattamente simmetriche come negli ikebana a cui Bruno Munari dedicò il suo libro intitolato “Un fiore con amore”; anche lì era consigliato di porre un sasso, sul fondo del vaso di vetro trasparente, per aggiungere un tocco di mistero.